TESSAYGA (la spada dell’innamorato)
di Eothien Nahar
Artefice: un non identificato Demone dell’Entropia
Costo: 50.000 MO
Apparentemente è una spada normalissima,
con l’elsa foderata di cuoio, il pomo tondo, la guardia a croce e una lama di
80 cm. a doppio filo parallelo. A vederla non le si darebbe un pezzo di stagno. La lama è
rovinata, mal bilanciata, rugginosa, piena di tacche ed un po’ sbeccata, ed in
effetti non taglia granchè.
Finché non si attiva il potere speciale, la spada ha -1 ai TPC e ai TPF, ma può colpire
creature incantate di qualunque tipo (dopotutto è magica).
Una Individuazione del magico ha il 10% di probabilità di fallire. Se riesce,
l’aura magica della spada sarà comunque debole. La spada in effetti è stata forgiata
per uno scopo molto preciso: proteggere il proprio amato o la propria amata da qualunque
minaccia. Finché non percepisce nel cuore del possessore (qualunque sia la sua etica morale)
una sincera preoccupazione per l’incolumità della persona amata, la spada resta
inerte. In questa forma ha il solo pregio di essere assolutamente indistruttibile.
Appena si attiva, il possessore percepirà chiaramente nella mente un battito cardiaco, lento
e potente, estraneo al suo. Sarà pervaso gradualmente da una sicurezza ed una fiducia in se
stesso spropositate, e potrà mantenere una completa lucidità anche se la situazione è
disperata. Nel giro di 1d6 rounds il battito cardiaco del possessore si sincronizzerà con
quello della spada.
A quel punto la spada sarà attiva. La ruggine cadrà dalla lama, rivelando dell’argento
scintillante, pervaso da fiammeggianti bagliori. Nello stesso tempo, l’elsa diventerà
una meraviglia di argento filigranato in oro, tempestata di ogni sorta di gemme preziose.
La lama, mentre viene mossa, lascia una scia illusoria di false lame che confondono
l’avversario. Le dimensioni e la potenza della spada cresceranno fino a quelle di uno
spadone a due mani. A prescindere dalla classe e dal livello, dalla forza o dal sesso, il
possessore potrà brandirla con facilità estrema, come fosse un Gran Maestro di spadone.
Nel primo round di combattimento la spada lancerà sul possessore un Cura Ferite
Leggere. Durante il combattimento permetterà di rigenerare 1 pf al minuto.
Il danno inflitto dall’arma è fisso ed equivale a quello base inferto da un Gran
Maestro di spadone (P: 3d6+6/S: 3d6+2). Il bonus ai TPC è di +5. La spada da un bonus speciale
di +1 a tutti i Tiri Salvezza, e di +3 ai TS contro paura. Si applicano i TPC normali del
possessore, qualunque sia il suo livello, e si applica qualunque bonus di forza o
di specializzazione in armi da taglio. Al danno si può sommare il bonus di forza, ed eventuali
manovre speciali, come Schiantare.
L’effetto scade a minaccia sventata, o se il possessore viene a sapere della morte della persona
amata. Finito l’effetto, la spada torna di colpo il rugginoso pezzo di ferro di prima.
Storia: narra la leggenda che un potente demone dell’Entropia, circa 300
anni fa, si invaghì perdutamente di una mortale, in procinto di sposarsi con un famoso cavaliere
umano. Questo fu considerato un gesto di debolezza e corruzione da parte
delle forze demoniache, che tentarono in ogni modo di uccidere i due amanti. Il demone, vista la mala
parata, decise di approntare delle contromisure in caso fosse stato ucciso dai suoi simili. Assunse
la sua vera forma (un lupo gigantesco), e spezzò una delle sue zanne. Da questa forgiò la spada.
Tornato in forma umana, affrontò la legione demoniaca con eroico coraggio, ma purtroppo ebbe la
peggio. Fece però in tempo a donare la spada al cavaliere, confidandogli il suo segreto. Questi,
sconvolto per la rivelazione, ma comunque innamoratissimo, si fece carico della missione, ed usò
la spada per trarre in salvo la donna. Di loro si persero le tracce assai presto, e nessuno sa
dove e quanto a lungo siano dovuti fuggire per seminare i loro inseguitori. Pare che i demoni
abbiano smesso di cercarli da lungo tempo, ormai. Di certo l’età avanzata avrà potuto ciò che
mille diavoli non sono riusciti a fare.
A volte mi chiedo perchè l’Inquisitore Nemrodus ci faccia di queste confidenze,
invitandoci a sentire le sue storie misteriose. Forse sa qualcosa della Spada, o forse per
lui i veli del tempo e della leggenda non sono affatto impenetrabili. Temo che presto o tardi
ci chiederà di fare un lungo viaggio, per recuperare un talismano che funziona solo in mano
ad un cuore innamorato...
SPADA AZZURRA
(da "The Gallery of Magical Blades" -
www.netrpg.com - traduzione di Eothien Nahar)
Artefice: vedi descrizione
Costo: 30.000 MO
Spada lunga di fattura superba.
Metà della sua lama a doppio taglio è fatta di ferro forgiato a freddo, l’altra è
decorata con aggraziate linee d’argento. Rune intricate in un’antica lingua
sono incise sul tutta la lunghezza dell’arma. Ogni volta che un nuovo possessore
afferma il suo diritto di proprietà sulla spada, le rune cambiano, per rappresentare il
suo nome e cognome. La spada registra anche le imprese eroiche dei precedenti proprietari
nella trama delle lettere runiche. L’elsa della Spada Azzurra sembra essere fatta di
cristallo trasparente. In realtà è fatta di vetro molto delicato, su cui sono stati lanciati
gli incantesimi di Vetro d’Acciaio e Permanenza. La guardia a croce
rappresenta due draghi che si fronteggiano, e l’impugnatura è leggermente ricurva per
fornire una salda presa. Il pomo termina in una cuspide appuntita (che può infliggere 1d4 +
bonus di forza pf per via dei suoi bordi di vetro affilati come rasoi).
Poteri primari: la Spada Azzurra non ha bonus per colpire o ferire, ma per
via della sua origine e per i materiali usati, può colpire qualunque creatura vulnerabile
solo alle armi magiche. C’è un 65% di probabilità che la spada offra una “azione
gratuita” come l’anello omonimo, se si presenta un qualunque ostacolo sul percorso
del possessore in una occasione di vita-o-morte (es. un pozzo di sabbie mobili). La spada forma
un cerchio di luce azzurra in un raggio di 1,5 metri quando impugnata, a desiderio del possessore.
Creature con intenzioni ostili verso di lui hanno un -1 al TPC se falliscono un TS Vs. Incantesimi
mentre combattono dentro tale luce. Infine, il fortunato possessore di quest’arma è
istantaneamente consapevole di quale sia il più forte opponente di un gruppo.
La spada è molto resistente alla distruzione, e ha un bonus di +6 ai tiri contro rottura o contro
altri tipi di danno (Soffio, Incantesimi ecc...). Se dovesse spezzarsi, c’è un 85% di
probabilità che si teletrasporti, senza errore, nelle mani di un fabbro eccezionale. Si narra tra
i Bardi che l’arma si teletrasporti via dalle mani di certi individui che non le piacciono,
e che appaia sulla strada di quelli che desiderano brandirla. Si dice che lo spirito dell’arma
sia una saggia donna di una qualche specie, da lungo tempo dimenticata, di elfi alati.
Storia: la spada azzurra fu forgiata sulle montagne del Piano Astrale da uno
Illithid rinnegato di nome Lexiconos, da un ex fabbro diventato stregone noto come Ryeakin (che
si suppone fosse di razza umana), e da Jodhy, una avventuriera (creatrice del malefico artefatto
noto come la Maschera di Jodhy), che cercò di ingannare astutamente gli altri due per far
infondere nella spada poteri malvagi. La ragione per cui è stata forgiata è ignota, ma si dice
sia un oggetto d’arte e di bellezza, un’arma per la causa del bene nell’infinita
lotta tra Luce ed Ombra. Alcuni credono che la spada sia stata forgiata per registrare le gesta
degli eroi mortali grandi e piccoli, una specie di capsula temporale destinata ad essere brandita,
in un momento o in un altro, da qualcuno predestinato alla fama immortale negli infiniti annali
dei Bardi.
Nota: decifrare le rune sulla lama può essere fatto solo con l’abilità “Lingue
Antiche” a valore dimezzato, oppure da una abilità di Lettura dei Linguaggi di un Bardo o
un Ladro. I Ladri hanno un +10% al tiro. Incantesimi di Lettura dei Linguaggi non hanno
effetto.
Questa spada è attualmente in possesso del famosissimo spadaccino ed insegnante
Valdaster, titolare della
Scuola di Spada a Ierendi.
WOLFBANE
di Eothien Nahar e John Sebastian Moran
Artefice: sconosciuto
Costo: 35.000 MO
È una spada
forgiata specificamente per essere efficace contro i licantropi.
Ha la lama in argento puro, lavorato e rinforzato magicamente,
intarsiata di rune. Se avverte la presenza di un licantropo nel raggio
di 3 metri, la spada brilla di una luce diafana, quasi lunare.
Se utilizzata contro licantropi, ha un bonus di +3. Un colpo critico
andato a segno contro un licantropo richiede che quest’ultimo
effettui un TS contro Raggio della Morte, altrimenti subisce 4d10 pf.
Contro ogni altra creatura, la spada ha un bonus di +1.
Questa spada è stata donata dal Re di Ierendi al mio amico
Elven Strafford, in
ricompensa dei servizi resi alla Corona all’epoca del Ritorno di Arik.
Attualmente dovrebbe trovarsi ancora in suo possesso.
NULERON (The Metalstorm)
di Hierax
Artefice: sconosciuto
Costo: 40.000 MO
È una spada dalla lunga lama simmetrica, con due fili, di ottimo acciaio, con
elsa e pomo in argento e due lapislazzuli incastonati alla base della guardia; il fodero è rivestito
di panno blu scuro. Secondo le dicerie, fu costruita alcune decine di anni or sono da un potente
alchimista Glantriano, ma divenne più conosciuta nelle mani di Verdal, un guerriero e avventuriero di
Karameikos noto come “il cavaliere elettrico”, che la brandì per anni, coprendosi di fama,
fino alla sua morte; la spada venne trafugata, e da allora non se ne è avuta più notizia.
Nuleron è una spada magica +2; se sguainata per un combattimento, piccole scariche elettriche bluastre
percorrono la lama, aumentando di intensità di round in round mentre il combattimento prosegue. Ad
ogni round vi è una probabilità cumulativa dell’1% (che non si azzera al termine dello scontro)
che si attivi il potere della spada, in maniera del tutto indipendente dalla volontà del portatore.
Se il potere viene attivato, nel giro di 1d6+1 rounds, qualunque sia il tempo atmosferico della zona,
un’area di 3 miglia di raggio si coprirà di nere nuvole e vento, scatenando una tempesta
elettrica di notevole intensità. In ogni round, ogni personaggio coinvolto nello scontro, o comunque
nelle immediate vicinanze, ha 1 probabilità su 20 di essere colpito da una delle innumerevoli
scariche, subendo 10d6 punti ferita.
La tempesta si placherà nel giro di 1d4+1 rounds dopo la fine del combattimento o dopo che la spada è
stata rinfoderata, e il cielo tornerà presto come prima.
Dopo la scomparsa di Verdal e il furto della spada, nessuno ne ha avuto più notizie, anche se
alcuni sostengono di averla vista nell’Impero di Thyatis, nelle mani di un guerriero solitario
coi capelli corvini e vestito di nero...
AMETACHTAT
di Hierax
Artefice: sconosciuto
Costo: 45-50.000 MO
Si tratta di un’arma unica per potere e origine, e di grande valore. È
una spada lunga circa 80 cm. più l’elsa, interamente in acciaio, dalla lama
leggermente ricurva, e piuttosto leggera. L’elsa è anch’essa in acciaio, con motivi
rilevati in oro, guardia a croce, il nome dell’arma scritto alla base della lama in caratteri
dorati; l’impugnatura è rivestita di pelle di lucertola bruno-verde, e il pomo è forgiato a
a forma di testa di varano, con decorazioni dorate. Alla spada si accompagna un fodero in pelle di
rettile scura.
L’arma è magica, ed ha un bonus di +1, +4 contro rettili; il possessore ha un bonus di +3 a
tutti i TS contro veleni di rettile, e se l’arma è sguainata ogni rettile deve superare un check
di morale a -3 per poter attaccare il possessore. Inoltre il possessore può usare a piacimento il
potere di Controllo Rettili della spada: si possono così controllare un numero di DV di rettili
pari al livello del possessore, eccetto creature con numero di DV superiore ai DV effettivi del
possessore dell’arma.
La storia di quest’arma è piuttosto sconosciuta, nota solo ai pochi che, come il mio amico
Hierax, conoscono le religioni delle più varie etnie. Questa spada è stata per più di centoventi anni
l’arma simbolo dello sciamano della tribù degli Hynut, una delle più remote e misteriose del
territorio di Ylaruam; il suo nome nel dialetto locale indica il varano grigio del deserto, animale
totem di questa tribù, e simbolo dei poteri dello sciamano. Questi, in una cerimonia annuale, in preda
alla trance più totale, si faceva circondare di serpenti e lucertole, anche mortali, senza alcuna
paura, e danzava in mezzo alle creature per ore, circondato dai fuochi dei clan del deserto; infine,
con i grandi e misteriosi poteri della spada e della sua magia, costringeva un varano grigio a
rimanere fermo e immobile davanti a lui, e lo sacrificava con un solo colpo della spada; era questa
l’unica occasione dell’anno in cui era consentito colpire un animale altrimenti
considerato sacro e intoccabile, e avatar dello sciamano stesso. La spada veniva tramandata di
sciamano in sciamano, insieme ai segreti e al sapere mistico, finchè inspiegabilmente uno degli
sciamani, alla sua prima cerimonia, venne ucciso dal morso di un serpente; l’arma venne allora
considerata maledetta, e sostituita da un pugnale analogo, forgiato nello stesso periodo, e con gli
stessi poteri. La spada venne poi portata fuori dai confini del territorio degli Hynut, trafugata da
predoni di passaggio, e da allora sono passati trent’anni senza che se ne abbia notizia.
SPADA DEL RE DELLA PIOGGIA
di Hierax
Artefice: sconosciuto
Costo: 80-90.000 MO
È una spada lunga, di acciaio, con l’impugnatura di pelle nera, e la
guardia di acciaio a croce, senza nessun segno distintivo; emana una notevole aura magica, sia
all’individuazione del Magico che dei Non-morti, a causa dello spirito dello schiavo che vi
alberga. Il fodero è di pelle nera, ricoperto di drappi di seta e cotone di grande pregio, creati
apposta per la spada. Perché i suoi poteri siano attivi, bisogna sacrificare alla spada un bue o un
cavallo ai primi del mese di Marzo e di Settembre.
Il possessore della spada, con appositi riti, può governare le stagioni, e controllare la pioggia in
un’area di 20 miglia di raggio. Il controllo non è immediato (“tra dieci minuti
piove”), ma a lungo termine (“quest’autunno pioverà molto, o poco”), e
richiede particolari riti, oltre al suddetto sacrificio.
Se la lama viene estratta dal fodero, anche per pochi centimetri, la luce presente nel raggio di
portata visiva diminuisce sensibilmente, e tutte le creature a portata visiva devono tirare 1d6
ogni round; si addormentano all’istante con un risultato di 1-5 (dal 1° al 10° liv.), 1-4
(dal 11° al 20° liv.), 1-3 (dal liv. 21° in su). Il possessore deve effettuare un TS contro Incantesimo
ogni round (al quale non si applica nessun eventuale bonus magico), o addormentarsi anche lui. Se la
spada viene sfoderata del tutto, tutte le creature in portata visiva devono fare un TS contro
Incantesimi ogni round, con una penalità crescente a partire da -4 (-4 al 1° round, -5 al 2°, ecc.;
non si applicano i bonus magici di oggetti o incantesimi), o morire istantaneamente; questo potere si
applica anche al possessore.
Questa spada ha circa centocinquant’anni. Si narra che, durante la sua forgiatura, il sangue
di uno schiavo sia caduto accidentalmente sulla lama. Lo schiavo, per il disonore e la vergogna, si
uccise subito dopo, e il suo spirito rimase intrappolato nell’arma. La spada è stata per anni
in mano al Re della Pioggia, un sacerdote-mago col potere di modificare il tempo e ritardare o
richiamare le nuvole e la pioggia, governante di un reame nella regione del Braccio di Dio,
nell’estremo occidente di Mystara. La carica era ereditaria, ma da circa vent’anni, dopo
la dissoluzione del regno, della spada non si sa più niente.
KITRIL
di Hierax
Artefice: Lidrian
Costo: 15.000 MO
Costruita circa sette anni fa da uno dei migliori spadai e armaioli
di Ierendi (uno stimato artigiano di nome Lidrian, che si avvalse dell’aiuto di un alchimista
il cui nome è rimasto segreto), questa spada lunga è di aspetto piuttosto singolare e facilmente
riconoscibile. Lunga lama di acciaio, ad un solo filo, ha elsa e pomo in pietra verde, guardia a
croce di medie dimensioni, impugnatura di pelle nera, e una linea verde che percorre tutta la lama
su entrambi i lati dalla base fin quasi alla punta triangolare. La spada è ben bilanciata, e nel
complesso appare (ed è) un’arma molto buona. Si tratta di un’arma magica +1, con i
poteri di individuazione del magico e dell’invisibile.
Ben poche spade sono più conosciute di questa a Ierendi e nelle terre circostanti; in pratica non
vi è avventuriero che non ne conosca, almeno superficialmente, la storia e la triste nomea. Fu
costruita per un esperto avventuriero di origine thyatiana che, guadagnati molti soldi, decise di
cambiare la sua vecchia spada con un’arma nuova e migliore. Tre giorni dopo, mentre con i
suoi compagni cercava un baule pieno d’oro nascosto nelle foreste a nord della città, fu
assalito e ucciso da un gruppo di uomini lucertola.
Considerandola una spada troppo buona per essere sepolta dopo così poco tempo, Lidrian la acquistò
dai compagni del thyatiano, e la rivendette l’anno successivo al figlio maggiore di un
mercante di stoffe, un giovane bello e forte che preferiva l’avventura al commercio. Dopo
circa quattro mesi venne a Ierendi un uomo a cercare il padre del ragazzo per restituirgli le sue
cose: il giovane era stato sorpreso da uno spettro nell’isola di Minrothad, e aveva avuto la
peggio. Il mercante, scosso dal dolore, vendette tutti gli oggetti del figlio, e la spada rimase
inutilizzata per circa due anni, mentre crescevano le voci sul malocchio che la spada portava con
sè.
Fu allora che un noto guerriero errante, un darokiniano di nome Samuel Linnel, esperto spadaccino,
vide la spada, ne riconobbe la qualità, e sprezzante delle dicerie la comprò per un prezzo molto
basso. Meno di una settimana dopo, sfidato a duello in una strada poco fuori città, la spada gli
cadde di mano, e venne trafitto a morte da un losco individuo venuto da La Soglia. Da allora la
spada è esposta nella sala principale della sede della Gilda degli Avventurieri di Ierendi, come
monito a tutti quelli che cercano avventura e tentano la sorte.
In realtà la spada non ha alcun maleficio su di essa, ed è anzi un’ottima lama. Solo il
caso ha voluto che tutti i suoi possessori morissero dopo così poco tempo. Ma nell’ambiente
la superstizione è troppo forte, e troppa gente conosceva almeno uno dei suoi precedenti possessori
per non temerne la maledizione. Chi osasse impugnare la spada (che in teoria chiunque può prendere
dalla teca in cui è esposta) sarebbe bollato come un pazzo e un incosciente; l’ultimo che ci
ha provato, avendo rotto un bicchiere di vino due minuti dopo, l’ha rimessa immediatamente
al suo posto...