Non si
può vivere con loro, ma non si può sopravvivere senza di loro
Vi siete mai fermati a riflettere sul come o sul perchè vi siete trovati a dividere i pasti, i viaggi, le bevute, i pericoli e sopratutto il bottino con quelli che ora sono i vostri inseparabili (o quasi) compagni di scorribande?
A volte sono circostanze del tutto fortuite quelle in base alle quali si formano le “compagnie” di avventurieri. Eppure, la maggior parte di noi continua a sopportare convivenze non sempre facili con individui poco raccomandabili, spesso dal carattere e dai gusti diametralmente opposti ai nostri.
È anche il mio caso, ma in fin dei conti non mi lamento. I compagni di avventura sono come i parenti. Uno non se li sceglie: li prende così come sono e ringrazia il suo Dio che non siano peggio. Vi presento coloro con i quali ho a che fare da ormai oltre due anni, cui si è aggiunto da diversi mesi un personaggio che ancora non conosco a fondo, ma che sta dando e darà un importante contributo alle nostre epiche gesta...