The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

12.03.05

La Strada

Isola di Elegy
Corran Keep
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Miei Signori,

trovo il tempo solo ora per scrivervi queste poche righe dal Corran Keep. So che vi fa piacere sapere ciò che accade nella vostra Contea, e questo breve rapporto potrebbe esservi di aiuto. Non so quando e come vi raggiungerà, ma il principe Xanthos mi ha assicurato che cercherà di farvelo pervenire in tempi brevi. Hrothgar ci mettera` un po`a raggiungere il principe stesso, ad ottenere udienza e consegnare la lettera, forse dieci giorni, ma prima della fine del mese questo foglio di carta dovrebbe essere in viaggio per voi. Spero vi raggiunga presto e che vi trovi in buona salute.

Che dire, la vita qui al Keep va avanti, normale e piena di lavoro come al solito. Seira si sta facendo vedere un po’ più spesso da quando ha saputo che siete partiti per un luogo tanto “particolare” (cercherò di non fare troppi nomi, in questa lettera. Capitemi, sono tempi sospetti). Parla con i soldati, e capita che si presenti con dei “regali”, ovvero della selvaggina cacciata da lei stessa. Roba grossa, vedeste che mostri! I soldati, oltre a sbavare quando la vedono, sono un po’ più rilassati in sua presenza, anche perché ormai lo hanno capito tutti chi sia e cosa faccia qui al Keep. Ci limitiamo ad evitare la zone della rupe sopra il Mastio come fosse infestata, e lei ci lascia tranquilli.

Purtroppo i fastidi con gli avventurieri continuano inalterati. Si è sparsa la voce che c’è ben di più del Corran Keep ad Elegy, e che ora è un luogo adatto per l’esplorazione. Ogni giorno gli scout, in particolare quel diavolo di Skeld, riferiscono di avvistamenti di gruppi nella giungla. Qualcuno lo trovano morto, qualcuno lo portano ferito al Keep o al porto di Stockade per curarlo e poi rispedirlo a Ierendi, qualcuno invece riesce a cavarsela contro le bestie selvagge o nei dungeon della necropoli a nord e torna a casa con del buon bottino. A questo proposito vorrei chiedervi se intendete imporre una qualche tassa su ciò che viene rinvenuto sul vostro territorio. So che Lord Rahab impone una tassa informale di una parte per duecento, ma che pretende di esaminare ogni singola moneta, collana, anello o pugnale che viene dissotterrato o comunque ritrovato nella vecchia contea di Lord Zonta. Spesso trattiene presso di sé alcuni di questi oggetti, pagando per essi un forfait agli avventurieri che, mi pare, protestano ben di rado. Non so nemmeno da che parte arrivino sull’isola, visto che a Stockade arriva solo una nave ogni tanto. Forse con piccoli battelli nelle insenature, ma più probabilmente da sud-est, attraverso le montagne ed i territori di sir Pavulon e Lord Esmeron. Non vi è nessun dazio da pagare al punto di sosta, e se non riceverò vostre direttive in merito, non lo istituirò. Di certo mi servirebbero più uomini (almeno una dozzina, dei quali almeno sei buoni arcieri e altrettanti alabardieri) ed un altro battipista. La vostra contea è più grande di quel che immaginate, e spesso non possiamo rischiare di ingaggiare scontri diretti, perché siamo pochi e non possiamo permetterci né feriti né tanto meno morti. Alcuni avventurieri si ubriacano in taverna e molestano la popolazione locale, e l’unica cosa che li frena è la presenza dei nostri tre guerrieri Nörsk.

Intanto, il punto di sosta al valico è quasi pronto, e la strada è abbastanza trafficata. Ogni due o tre settimane una colonna di carri lo attraversa per andare da Stockade alla capitale di Lord Esmeron e viceversa. Ho pensato di aprire un piccolo spaccio-stanza per dormire-stalla per quei viandanti troppo provati per proseguire. I prezzi sono davvero popolarissimi, e servono solo a tenere su e rifornire la struttura. Il cortile davanti alle mura è anch’esso sgombro, e siamo pronti al vostro cenno ad iniziare il lavoro di una nuova recinzione esterna, a centocinquanta passi dal muro di cinta ed a 100 passi dalla giungla. Nel complesso, anche se con occasionali incidenti, momenti di tensione e pericolo, il morale nella contea è alto, e le cose vanno benino.

Tra le cose meno pratiche ma sempre gradevoli, tre giorni fa sono giunti qui tre cavalieri di Sir Pavulon (tra cui il nipote dello stesso Sir) per presentare doni ed omaggi. Chiedono di voi e vogliono sapere come verrà chiamata la nuova strada. Eh sì! Non ha un nome! Appena ne avrete pensato uno fatemelo sapere, così che io lo possa comunicare, fare mettere i cartelli e farla registrare a Ierendi. La strada è davvero il simbolo della Vostra opera sull’isola, l’arteria della rinascita che rimetterà insieme le quattro contee. Poi, quando tornerete, e la strada sarà ancora più rifinita, sicura e ben messa, potremmo organizzare una cerimonia ufficiale, magari mettendo su un torneo d’armi, una giostra o qualcosa del genere. Ho sentito dire che, anche se sono molto cari, portano anche molto denaro e tanto prestigio.

In attesa che la “Strada dei Tre Conti” (ipotesi) venga inaugurata, vi porgo i miei più rispettosi omaggi,

Devotamente Vostro,

Jeddarin, sceriffo del Corran Keep.

Vergato col sangue da | 16:23 | Commenti(0)

07.03.05

Solo un regalo

["Bello. Cosa è?"
"Una pietra."
"Questo lo vedo da me, ma cosa significa?
"Un pensiero dall'Arcinquisitore. Mi ha pregato di consegnarvene una a testa. Personalmente."
"È una specie di smeraldo grezzo?"
"Mi ha raccomandato di dirvi di non provare a venderla perché tanto non ha nessun valore."
"E cosa c'è sotto?"
"Niente, Rin Galen: è solo un regalo."]

Niente da fare tutto il giorno al monastero. Anche la compagnia di Anrea dopo qualche giorno diventa insopportabile. Se solo Melpomenia e Cleon fossero qui...
Resto qui a guardare ipnotizzato il regalo dell'Arcinquisitore. Le sfumature verdi della pietra e i suoi riflessi prismatici quando la luce vi batte sopra. Un bell'oggetto, per dire la verità.
Ahi, ahi! Pensieri paranoici, come al solito, Elfo.
Dovresti averne qualcuno anche tu, dopo l'esperienza della scorsa volta.
Io? Cosa dovrei sapere, io?
Credo che fossi ben consapevole di essere controllata dall'Arcinquisitore. A parte il fatto che ti ho raccontato tutto ciò che è successo.
Ah, quella esperienza. Sì, credo di averla voluta dimenticare.
Una pericolosa rogna per me, ma un'umiliante consapevolezza per te. Poi ci regala questa pietra che potrebbe essere "un semplice portafortuna" - dice lui - o una sorta di controllo a distanza - penso io -, ma che ci potrebbe fare ben comodo se stiamo andando a ficcarci in qualche guaio più grande di noi.
Come al solito.
Quasi quasi ci spero. Ma è solo un regalo.

Vergato col sangue da | 14:52 | Commenti(0)