Torre di Sybaros. Dodicesimo giorno di Flaurmont, 1005 A.C.
Non ho bisogno di luce stanotte, qui dentro, e mi godo l'oscurità più completa dopo più di un mese.
Prova a venire adesso, bastardo.
Prova a scrivere un'altra lettera come quella di ieri e questa volta ti faccio rimangiare le parole una ad una.
A che livello siamo, ora? Terzo? Quarto? C'era mai arrivato qualcuno, fino a qui?
Ti stai ancora divertendo, Vairembre?
Io sto iniziando ora.
E tu sai, ha detto Orcus. Lo hai saputo nel momento stesso in cui è avvenuto.
Cosa hai pensato? Ti sei fatto una grassa risata? O hai iniziato a pensare che forse non siamo proprio pittoreschi e divertenti o prede un po' impegnative?
Non ho bisogno che ti fermi a pescare nel fiume Ventoso o che vada a comprare frutta e verdura. Ora posso venire a stanarti ovunque ti nascondi, e soprattutto... posso inseguirti nell'ombra.
Voglio vedere quali sono i tuoi piani personalizzati per ognuno di noi.
Fuggire con il culo bruciato dalle palle di fuoco di Rin Galen?
Oppure arrostito dalla sa-shull di Moran?
O preferisci congelato da Vaiga?
Ma credo che Narbeleth abbia altri piani per te. È proprio una bella spada, come hai scritto, e non ho nessuna intenzione di farle mancare da bere.
Come hai detto quella volta a Moran?
Inizia a correre.
Anche nelle ombre, non c'è problema.
- Oh, benvenuti, ragazzi, quanto tempo che non ricevevo vostre notizie. Quante preoccupazioni che mi date! Eh, i giovani...
Che faccia di merda, nonostante quella sua maschera maledetta che porta incollata. Sempre sia lodato.
- Buonasera, Eccellenza.
L'unico che parla è Hierax. Moran guarda Ice con sguardo di odio per il casino in cui ci ha ficcati e lui come al solito sogghigna cercando di farci credere che in realtà ha un piano segreto che le nostre umili menti non possono naturalmente capire.
Per quello che mi riguarda voglio vedere cosa succede e me ne sto braccia incrociate appoggiato con le spalle ad una colonna.
- Anche tu, Fëaringel, avvicinati.
Appunto.
- E sorridi, che bisogna festeggiare il nostro incontro.
Guarda gli altri: - Fëaringel, ragazzi, per me è quasi un figlio. Se ricordo in che condizioni me l'avete portato... Non sembra nemmeno, a vederlo così alto e robusto.
Bel figlio di cane, Fëaringel.
Ci manca solo Narbeleth.
Moran guarda anche me con un'occhiata che potrebbe fulminarmi e forse pensa che tutto questo casino è nato quando mi hanno portato qui dopo che mi sono scolato quella pozione trovata a Tanegioth. Si fotta pure lui. Non sono qui per litigare con i miei compagni per colpa di questo stronzo di chierico.
Sempre sia lodato, naturalmente.
- Vedete, io sto tutto il giorno chiuso dentro questa torre, per me è come una prigione. Siete voi i miei occhi. Cosa farei se i miei occhi venissero spenti per sempre? Cosa farei se mi togliessero la luce?
Fa anche il sarcastico, ora.
- Cosa ne dici, Moran, tu che hai sempre una parola saggia per tutti, eh? Hierax, "l'Aquila di Malin", si raccontano grandi cose su di te: cosa sarebbe un'aquila, senza i suoi occhi?
Ice continua a sogghignare, sicuramente avrebbe qualcosa da dire a proposito della saggezza di Moran.
- Per questo motivo io voglio ancora una volta aiutarvi.
Eccolo.
- Ho saputo che da qualche tempo un grande pericolo vi minaccia e che più volte avete rischiato la vita per colpa di un pericoloso avversario. Un maledetto che minaccia i miei amici! Un vigliacco della peggior specie che nemmeno osa mostrarsi in faccia!
Qui avrei qualcosa da dire, sempre sia lodato, ma mi mordo il labbro e spero che Ice tenga il becco chiuso.
- Ebbene, io non so quali motivi vi abbiano spinto a cercare riparo nelle peggiori locande della Repubblica di Darokin, pur sapendo che qui a Sybaros nessuno avrebbe potuto farvi alcun male. Né voglio saperlo, seppure sia per natura una persona assai curiosa... Ma credo che le vostre giovani personalità e la vostra voglia di avventura spieghino le vostre azioni sconsiderate che un povero vecchio come me, che pure tante ne ha viste nella sua lunga vita, non riesce a comprendere. Che volete farci, alla mia età...
Due-tremila anni, un po' sclerotico lo sarebbe chiunque, ma lui non credo. Sempre sia lodato.
- Questo vigliacco che vi segue lo sentii nominare già tempo fa, e devo dire che qualche problema l'ha creato anche a me, in passato, quando si mise in testa di prendere tutto per sé un oggetto che mi interessava. Per motivi di studio, si capisce: per indagare quanto pericolose possano essere le forze del mistero se stupidamente si cerca di manipolarle.
- Vostra Eccellenza, se permettete è possibile arrivare al dunque?
Nemrodus guarda Moran che mi darebbe una gomitata nelle costole.
- A volte i figli sono poco rispettosi dei loro genitori, ma un buon padre deve riconoscere che la colpa è solo sua che non ha saputo educarli a dovere. Dicevo, che per motivi di studio questo oggetto mi interessava assai. Allora non ero ancora costretto dentro queste mura infelici dai troppi impegni che il mio ruolo mi impone, e potevo ancora viaggiare liberamente per il mondo e svolgere le mie ricerche diretamente, ma ora... devo purtroppo affidarmi ad altri occhi. Ancora una volta, ragazzi, visto che ho saputo che anche voi per una fortunata coincidenza siete alla ricerca di ciò che interessa a me, vi chiedo di aiutare questo povero vecchio a soddisfare la sua sete di sapere, prima che sia troppo tardi.
Ora ci arriva la fregatura.
Guardo gli altri e aspetto che ci chieda di recuperare il Velo delle Tenebre.
Spero di essere alla locanda prima che faccia buio.
L'hai fatta grossa, stavolta, mago dei miei stivali. E va bene che sei stressato, come lo siamo tutti, e tu ancora peggio perchè devi sempre recitare la parte di quello che sa tutto, maledetto istrione. E va bene che in fin dei conti hai fatto in modo che fosse il bastardo a chiamarci anziché andare noi da lui. E va bene che qualche volta ci hai anche salvato la vita, come del resto te l'abbiamo salvata dozzine di volte noi a te. Ma questa me la paghi.
La devi piantare di fare sempre di testa tua, Mr. "so-tutto-io". La devi piantare di aprire la bocca solo perchè ti piace sentire il suono della tua voce. La devi piantare di pensare che tutti nel Multiverso siano deficienti, tranne te, e si bevano le tue balle senza battere ciglio. Altrimenti la prossima volta che vedo che sta per scivolarti la lingua, giuro che ti mollo un cartone nello stomaco, e non me ne frega un cazzo se siamo davanti all'Imperatrice Eriadna in persona.
Con questa siamo in pari con la storia dell'anello, questo è poco ma sicuro. Per Hierax e sopratutto Fëaringel, compenserò in qualche maniera. Ma con te adesso la bilancia è in equilibrio, mago dei miei stivali. Vedi di non farla spostare.
- I Conti di Corran Keep e Messer Hierax sono attesi alla presenza di Sua Eccellenza l'Arcinquisitore Nemrodus! - La voce del messo di Sybaros, elegantissimo nella sua uniforme verde e nera, ridestò Moran dalle sue cupe meditazioni.
Ok, andiamo... e vedi di tenere la lingua a freno, mago dei miei stivali...
Devo fare qualcosa prima che sia troppo tardi. I miei compagni di viaggio stanno perdendo la calma e ormai vivono nella paura. Ogni rumore, ogni ombra può rappresentare un pericolo. Eppure... se solo potessi agire liberamente... però un patto è un patto, e va rispettato. Quindi mi devo limitare a preservare la mia e la loro incolumità. Ma per quanto potrà andare avanti???
(...)
Finalmente! L'occasione che aspettavo. Il Simposio di Magia a Specularum può essere l'opportunità di risolvere il problema, gli altri non devono sospettare cosa ho in mente. Hanno troppa paura di Nemrodus e di ciò che si nasconde nella Torre di Sybaros. Devo giocare bene le mie carte, anche a costo di sembrare stupido o di inimicarmi i compagni. Di Moran non mi preoccupo: è prevenuto nei miei confronti ed ha una visione troppo limitata per vedere il disegno generale. Giudica le singole azioni e non il loro concatenarsi, senza cercare di usare l'intelletto - madre natura è stata avara nei suoi confronti -. Fëaringel potrebbe capire, se non fosse così impulsivo... Quante volte il caos da lui creato mi ha permesso di usare la magia senza essere visto, di risolvere situazioni pericolose senza che se ne accorgessero. Hierax, invece... lui forse ha compreso, fa finta di niente. Forse aspettava una mia mossa, forse desidera una mia mossa. Vediamo di non deluderlo!
(...)
Simposio della Magia, ci siamo. Ecco il rappresentante di Sybaros, cerchiamo di essere il più goffo possibile. Chiediamo delle innocenti informazioni, buttiamo l'amo e vediamo se abbocca il pesce più grosso.
(...)
Lo sapevo!!! Il pesce ha abboccato. La curiosità, la voglia di dominio sulle conoscenze, il desiderio di potere di Nemrodus sono entrati in azione. Abbiamo ricevuto un invito formale a conferire con lui. Bene, bene. Ha bisogno di noi, del nostro aiuto. Siamo gli unici che potrebbero permettergli di entrare in possesso del Velo. Siamo gli unici che possono raccontare di aver incontrato Vairembre. E lui è l'unico che potrebbe concretamente aiutarci. Vediamo di giocare bene le nostre carte, e alla fine... la spunterò.
(...)
Ecco Fëaringel e Moran. Dalle loro facce posso leggere cosa pensano. L'elfo prova rabbia. Il ladro odio e frustrazione. Non vorrebbe andare da Nemrodus, ma è inevitabile. Ecco una sua occhiataccia... crede che io abbia fatto chissà che pazzia, errore o ancora peggio. Tanto meglio. Li voglio carichi. Li voglio all'erta, pronti a cogliere l'opportunità che gli sto offrendo. Entrare nella Torre di Sybaros non per chiedere un favore, ma perchè l'Arcinquisitore ha bisogno di noi. Trattare alla pari. Meglio!!!! Porre delle condizioni.
(...)
Torre di Sybaros. Abbiamo alcune cose in sospeso con lui. Non mi piace quando qualcuno non mantiene la parola, e lui l'ha fatto. Ma anche questo verrà messo sul piatto della bilancia. Aspettiamo di essere annunciati.
(...)
Immagino già la voce suadente dell'Arcinquisitore mentre si offre di aiutarci... "No, grazie, non possiamo accettare. In un periodo così caotico non possiamo distoglierLa dai suoi impegni." E lui ancora ad insistere per cercare di incastrarci... "Non si preoccupi. Sono almeno due anni che ci da la caccia ed ancora non è riuscito a prenderci." Un'altra offerta da parte sua... "Ohhhhh, certo potremo anche aiutarLa ad entrare in possesso del Velo, ma, purtroppo, siamo troppo impegnati a risolvere i nostri problemi a Corran Keep."
(...)
Ci chiamano! Vediamo se riusciremo a prendere l'intera posta.
Lo sapevo.
Perchè purtroppo il nemico che ci segue nell'ombra è davvero pericoloso. Perchè nonostante tutto non ci sono troppe persone potenti disposte ad aiutarci, o in grado di farlo. Perchè da tempo la torre di Sybaros ci tiene d'occhio. Perchè abbiamo fatto degli errori e corso troppi rischi evitabili, oltre a quelli inevitabili. Perchè sappiamo che il nostro sicario è anche una preda molto ambita. Perchè in fondo tutti e quattro pensiamo che solo Nemrodus ci può dare un aiuto e qualche possibilità, anche se il prezzo da pagare stavolta sarà altissimo.
Eppure farei volentieri a meno di andare a Sybaros.
Sembra che io tema quella torre meno degli altri, io che su quella torre so più cose, e che per questo dovrei fuggirla per primo. Ma ho sempre pensato che Nemrodus non sia malvagio; di sicuro preferisce che noi quattro viviamo, un po' perchè così possiamo essergli utili, e forse anche per qualche altra ragione che mi è del tutto sconosciuta. Ma dal più potente dei chierici di Pflarr di tutto il pianeta è impossibile carpire segreti e vere intenzioni.
Una cosa è certa. Forse non sarà un soggiorno piacevole, probabilmente molto breve, ma lì saremo al sicuro, e potremo avere qualche informazione sul Velo. E non è poco per chi è braccato dall'ombra della morte.
Il nero ci esorta a seguirlo. Sith, così si chiama.
Alle mie spalle sento Fëaringel fremere di ansia e di rabbia. Fosse per lui, il messo di Sybaros, un nero dalla testa tatuata, sarebbe già morto. Ma il mio amico elfo vuole uccidere Vairembre, lo vuole più di ogni altra cosa, e sa che Nemrodus è una tappa spiacevole ma necessaria.
Accanto a me Moran rumoreggia. Sta quasi ringhiando, e guarda Ice Green con un misto di rabbia e disperazione. Anche stavolta il mago ha esagerato, una parola di troppo, detta per giunta a un messo di Nemrodus, e ormai non posiiamo tornare indietro.
E davanti a me Ice Green fissa il chierico, con l'atteggiamento sicuro di chi ha un piano per trarre in salvo sé e i suoi amici e risolvere la situazione, e in testa chissà quali pensieri.
Chissà quale sorpresa ci riserva stavolta l'Arcinquisitore di Ierendi.
E'ora di andare...
Perfino a Specularum, perfino dopo aver attraversato le montagne e le terre selvagge di notte, perfino dopo aver percorso il fiume Ventoso in canoa, per non lasciar tracce, e aver affrontato le creature che a volte emergono dalle sue acque, Vairembre li aveva trovati.
Quand'era successo? - pensò Moran afflitto. Dei quattro avventurieri quello dalla mentalità più concreta, non riusciva a fronteggiare la situazione con la sete di vendetta come Fëaringel, con il gusto della sfida e della provocazione di Ice Green, o con l'insondabile silenzio di Hierax. Un nemico in carne ed ossa girava armato per Mystara, col loro nome in cima alla sua lista nera, e li aveva scovati di nuovo. Loro, i conti di Corran Keep, costretti a fuggire per ogni dove, ormai da più di un mese, e chissà per quanto tempo ancora.
Li aveva ascoltati, di nascosto, anche nei momenti in cui pensavano di essere al sicuro. La consapevolezza che lui era sempre stato lì, sin dall'inizio, anche quando avevano abbassato la guardia, anche quandi si erano rilassati un po'. Il pensiero che poteva essere dietro una porta, sotto una finestra, dentro un'ombra nera di un corridoio o di un'alcova, pronto a colpire e ad ucciderli tutti. Ma non lo aveva fatto. Aveva ascoltato i loro piani, e ora li derideva.
Moran si sentì improvvisamente strappato fuori dal castello di certezze che si era costruito. L'idea che per loro sarebbe stato diverso, che sarebbero stati i primi a dare filo da torcere a Vairembre, che l'Ombra della Morte sarebbe rimasto basito di fronte al loro coraggio, alla loro astuzia, alla loro forza ed alla loro determinazione a resistere, a sfidare la paura. Tutto ciò venne distrutto da quella lettera. Capirono improvvisamente che tutto era già successo a molte altre persone, tutte vittime dell'Ombra, e che a nessuno di loro, alla fine, era stato dato di trovar scampo.
L'oste, dietro lauta mancia di Eothien Nahàr, si era allontanato lasciandoli soli in quella fredda mattina di Flaurmont. Il cacciatore di tesori, grande amico di Bakul e dei quattro avventurieri, rimase a bocca aperta quando videro ciò che l'oste li aveva chiamti a vedere, giù, su un tavolo della sala comune.
Dalla cucina si udiva il suo lento bofonchiare, "non riesco a capire proprio da dove sia entrato chi ha lasciato quella lettera e quell'elmo. E sì che avevo chiuso tutto per bene ieri notte... mah...".
Fu Hierax a toccare per primo l'elmo nero. La celata thyatiana sulla quale avevano fatto tante congetture stava lì che li fissava, spaccata in due da un colpo d'ascia o di spada. La lettera che stava nella spaccatura era intestata "All'elfo nero, al mago, al mistico e al ladro".
Una spartana calligrafia, quasi uno stampatello. Parole di scherno, pesanti come pietre.
Specularum, ieri...
Care vittime, come siete carine. Lasciate che mi complimenti con voi. È da un po' che ascolto i vostri divertenti vaneggiamenti, e mi accorgo con piacere che, dopo nemmeno un mese che ho iniziato a calcare un po' la mano, siete già passati a quello che io chiamo il Secondo Livello della fuga. Notevole, davvero notevole. Al primo livello, sappiate che le vittime si convincono di essere state abbastanza brave o fortunate da scappare, almeno il tanto di riorganizzarsi (accetto solo cacce a gente con una certa quantità di risorse, per vostra informazione). Tutte bubbole, ovviamente. La fortuna non esiste, e voi siete vivi solo perchè ho dei piani per voi che nemmeno vi sognate, personalizzati per ogni membro del vostro bel quartetto. Sempre al primo livello, si passano molte notti insonni, facendo mille turni di guardia, vivendo immersi nella luce, facendo accendere le candele ovunque si vada, non uscendo mai di notte e così via. Di solito mi stanco presto, e la chiudo lì. Presto o tardi la vittima compie una mossa falsa, o vi è costretta dalle circostanze, e va a trovare il Creatore suo e di quella baldracca che lo/la ha messa al mondo.
Quelli più bravini come voi, invece, mi sfiziano e li tengo in vita fino a che non passano al Secondo Livello. Mi sarà successo meno di sei o sette volte in duecento anni. Le vittime cominciano a dire cose che ho sentito a dire pure a voi, quando eravate convinti che fossi lontano. "questa storia deve finire qui" e "non possiamo passare la vita a scappare, a vivere nel terrore" (potete, potete, credetemi) o "adesso basta, gliela facciamo vedere noi", "gli daremo la caccia", "dovrà pur mangiare e dormire da qualche parte questo stronzo" (che maleducati. Io con voi non lo sono mai stato. Volete che cominci?). "Di giorno è vulnerabile, lo facciamo fuori, lo mettiamo in trappola, sa di non poterci affrontare tutti assieme, cominciamo a prendere l'iniziativa, lo abbiamo ferito, e se può essere ferito può essere ucciso", e un mare di altre scemenze cavalleresche ed avventurose come queste. Da sbellicarsi...
Ormai so il copione a memoria, e voi lo state seguendo battuta per battuta.
Di solito è a questo punto che, "rapito dall'ammirazione", scrivo una lettera ai miei cinghialetti in fuga (voi), per complimentarmi un po'. Voi siete bravi, ed avete anche delle caratteristiche e degli oggetti che meritano ulteriori indagini. Questo forse terrà qualcuno di voi in vita ancora per un po'.
Ora vi lascio, vado un po' di fretta perchè devo andare a fare la spesa. Sto mangiando poca frutta e verdura fresche ultimamente, e questo, voi mi insegnate, non fa bene. Devo riguardarmi un po' di più! A proposito, nel fiume Ventoso si pescano delle bestie da fare arrosto (non voi, eh?) che sono la fine del mondo. Ve lo consiglio.
Con affetto,
Il vostro amato boia Vairembre.
P.S.
Questo è "l'elmo magico" che volevate usare per individuarmi. Carino eh? Ve lo regalo, tanto ne ho altri cinquanta più belli e nuovi.
P.P.S.
Ah, Fëaringel, dimenticavo. Complimenti, hai proprio una bella spada. Se solo la sapessi usare. Attento a prenderti cura di lei e a non farle mai mancare da bere. Riempila di attenzioni, ti conviene, perchè non solo le persone possono mettere le corna, caro elfo.
Quando Hierax finì di leggere, nella taverna scese un gelo micidiale. I loro cuori erano diventati grevi come pietre. Sarebbe stata una lunga giornata.