The Corran Keepers

Le avventurose imprese di un quartetto di eroi sul mondo fantasy di Mystara.

23.10.16

Il peso della guerra

Gli era sempre piaciuto fare l'ultimo turno di guardia. Stare sveglio mentre il sole sorgeva gli ricordava di quando era a Khalpen e il maestro Gamaliel li portava in riva al mare prima dell'alba, per abituarli a muoversi agilmente anche con poca luce. E quando arrivava il giorno, sembrava tutto più facile.
Oggi, la luce del sole a oriente illuminava intorno a lui una zona piuttosto desolata. Si erano accampati in mezzo a qualche albero e cespuglio per avere riparo, ma il terreno non era molto generoso, poca acqua e poche piante. Hierax si guardò intorno, i suoi compagni ancora addormentati, Fëaringel immerso in un sogno agitato, Moran e IceGreen immobili sul terreno, la grande cassa di legno in mezzo a loro, i cavalli legati ai pochi alberi intorno al campo.
Decise di non svegliarli subito, ma di aspettare che lo facesse la luce del sole. In fondo, non avevano fretta, e gli ultimi giorni erano stati massacranti.
A nord scorse alcuni uccelli che volavano in cerchio a qualche centinaio di metri da loro. Evidentemente, anche se il sole ancora non aveva ancora scaldato il mattino, i cadaveri dei cavalieri Heldann erano troppi per non destare l'immediato interesse dei pochi uccelli e predatori della zona. La guerra era guerra, anche per loro.
Ripensando alla battaglia della notte prima, Hierax tirò un sospiro di rammarico per come avevano affrontato lo scontro. Altre volte, in circostanze simili, avevano dato ai loro avversari almeno la possibilità di scegliere se combattere, arrendersi o scappare. Stavolta no. In realtà non sarebbe cambiato niente; lui avrebbe camminato fino al campo Heldann, gli avrebbe offerto la possibilità di salvarsi la vita in cambio della cassa, loro (forti del numero, e della paura di chi li aveva mandati) avrebbero scelto la battaglia... e la morte. Invece, li avevano attaccati nel sonno, e senza neanche pensarci molto.
A qualche passo da lui, Moran si era seduto e lo aveva salutato con un cenno della mano. Guardandolo alla luce dell'alba, Hierax poteva vedere in lui e negli altri la stessa cosa che sentiva dentro di sé.
Erano stanchi. Avevano deciso di ritirarsi a Corran Keep e riposarsi per un po', ma la guerra li aveva trovati e coinvolti, e poi Frennon era sparito. Erano più ruvidi, più incalliti, più spietati di quanto non lo fossero mai stati. Lo scontro della notte prima ne era la prova.
Hierax però sapeva che gli uomini sono come le onde che si infrangono sugli scogli di Khalpen, che vanno e vengono, che hanno una cresta ed un ventre, che cambiano per poi ritornare uguali a sé stesse. Evidentemente, loro erano nel fondo del ventre ora... ma sarebbero risaliti presto. Come sempre. Magari sarebbero riusciti a tornare al Corran Keep e riposarsi per qualche tempo. E il prossimo gruppo di cavalieri Heldann avrebbe avuto l'opportunità di scegliere.
Probabilmente avrebbe scelto male... pensò Hierax con un mezzo sorriso... ma sarebbe stato comunque diverso.
Si alzò per fare una passeggiata intorno al campo. Un falco color sabbia gli passò vicino. Si sentì un pochino meglio.


Vergato col sangue da Hierax | 23.10.16 01:35