Non ricordo quanti giorni fa ci siamo incamminati.
È vero che questa giungla impenetrabile, sotto questo sole rosso che non tramonta mai, in questa perenne luce color sangue, potrebbe far dare i numeri anche alle menti più salde. Ma c'è qualcos'altro che non mi torna.
Non mi spiego perchè ho l'impressione di essere in viaggio da mesi, mentre se controllo le razioni e l'acqua nella borraccia è chiaro che siamo partiti solo da quattro o cinque giorni. Non mi spiego perché i volti dei miei compagni mi appaiano sfocati e quasi irreali, e non per effetto della calura e dell'umidità. Né mi spiego perché la loro voce, la loro presenza, mi dia quasi la nausea. È vero che la cosa, perlomeno nel caso di Ice Green, sarebbe facilmente spiegabile in maniera elementare; ma sento che è qualcosa di più. Una sensazione di... stanchezza. Come se fossimo in questa situazione da anni, e non da qualche giorno.
Paranoie dovute alla fatica, alla tensione, alla paura per la situazione da incubo in cui ci siamo cacciati, a mille miglia di distanza dal nostro mondo, e con pochissime probabilità di tornare a rivedere il cielo azzurro, a sentire sulla faccia il vento e sulla pelle il nostro buon vecchio sole giallo? Può darsi... ma sono stato in posti anche peggiori e in situazioni dove le possibilità di sopravvivenza non erano molto più alte, eppure non ricordo qualcosa di simile a questa sensazione di essere sospesi...
Sospesi come in un Limbo, come in quel poema che lessi tanto tempo fa nella biblioteca di Hardin, scritto da un prete pazzo della Chiesa di Ixion... come si chiamava... Dan qualcosa... che si era immaginato un posto dove le anime dei morti restavano sospese fuori dal tempo, senza poter vedere l'Immortale della Luce né venire punite per i loro peccati. Pazzo da legare, ma come scriveva.
Fuori dal Tempo. Inquietante, a pensarci bene.
Non avranno combinato qualche casino i maghi Alphatiani? Chissà quali incantesimi hanno usato per farsi strada verso questo mondo interno... non hanno detto anche Ice e Fëaringel che la magia qui funziona diversamente? E se ci avessero fatto viaggiare nel tempo, oltre che nello spazio? E se...
Hierax si sta svegliando. Tocca a lui il prossimo turno di guardia.
Gli faccio un cenno di saluto e un grugnito, mentre si alza e viene a darmi il cambio. Mi risponde nello stesso modo, mentre mi butto sulle coperte da viaggio, sotto il baldacchino di foglie che scherma in parte la luce incessante.
Chissà se riuscirò a dormire.