Giro e rigiro tra le dita il regalo dell'Arcinquisitore. Chissà perché me lo porto dietro dappertutto. Forse perché credo che lui ce l'abbia regalato per questo: portarcelo dietro dappertutto.
Ipnotizzato resto immerso nei miei pensieri, come al solito. Unica distrazione, questi viaggi per l'approvvigionamento al villaggio sulla costa, le ore passate al porto a guardare le facce di chi passa di qui. Per il resto niente da fare.
Ti stai rammollendo.
Certo che ad oziare così si perde anche la voglia di...
- ... e tu, Fëaringel?
- Cosa?
- Tu cosa bevi?
- Non saprei. Voi cosa state prendendo?
- Ossian un tè scuro, Hierax del succo di arancia spremuta e io una tisana rinfrescante.
- Vada anche per me per l'arancia spremuta.
Dico, ti rendi conto, Elfo?
Che intendi dire?
Ci gradisci dentro anche una decorazione di carta colorata come si usa a Minrothad?
La battuta acida di Narbeleth mi riporta rapidamente alla realtà. Guardo i miei compagni seduti intorno al tavolo con me, armati di tutto punto, le facce bruciate dal sole e le mani segnate da mille cicatrici. I Conti di Corran Keep, con il cantastorie che ha narrato le loro gesta nelle peggiori taverne dei porti di Alphatia, ospiti del circolo ufficiali della Dogana, a ordinare bevande indegne anche per una rampolla di una famiglia thyatiana. E che magari Moran ci rovescerà addosso con una manata maldestra.
Non possiamo essere arrivati a questo punto. Scatto in piedi e quasi rovescio la mia sedia addosso ad un tizio seduto dietro di me.
- Ehi, che ti prende?
- Andiamocene da qui.
- Adesso che ci portano le ordinazioni...
- Ho detto che ce ne andiamo da qui. Ora.
- Ma...
- Niente ma. O vorrai cantare che i Conti di Corran Keep bevono succhi colorati in bicchieri puliti? Andiamo al porto, a bere birra scura nella peggiore taverna che troviamo.
Il buon vecchio saggio Moran si alza di scatto battendo la mano sull'elsa di Geburah.
- Credo proprio che tu abbia ragione. E se ci scappa la rissa tanto meglio.
- Almeno un giro a testa, però, e in boccali belli grandi.
Hierax inizia ad essere un po' meno filosofo e più pratico.
- Amici, io non credo di poter offrire nessun giro, perché... è strano, però, l'avevo nascosta bene stavolta... non trovo più la mia scarsella... devo averla persa in viaggio.
- Offro io, Ossian.
Mi fa piacere che ti sia rinsavito, Fëaringel.
- Ah, un'ultima cosa, amici: ricordatevi di non dire niente a Rin Galen di questa storia.