Ossa doloranti. Qualche costola incrinata, sicuramente. Il dolore passerà. Un po' di nausea: il familiare sapore dolciastro delle pozioni di guarigione, in bocca, in gola, nel naso. Schifose, ma fanno il loro lavoro: domattina sarò in piedi. L'odore degli abiti bruciacchiati e stracciati, gettati per terra. Giaccio nudo sul letto, una coperta gettata addosso. Sono troppo stanco, mi laverò domattina. Ho visto la morte in faccia troppe volte, per lasciare che mi impedisca di dormire quando sono stanco. E devo rimettermi in forze: domani sarà anche peggio. Cosa c'è di peggio che affrontare un Drolem, scoprendo che la tua sa-shull, un artefatto forgiato da un Dio, non gli fa neanche il solletico? Be', sconfiggere il Drolem, uscire vivi dal castello di un Negromante che ti sta cadendo in testa e scoprire che quel Negromante ha al suo servizio una "piccola" divinità, una bestiolina a forma di piovra con un cinquecento metri di tentacoli e una testa di un centinaio di metri... invulnerabile a tutto o quasi... e che ha intenzione di usarla per prendere possesso di un cinque o sei Regni del Mondo Conosciuto.
Bah, dalla padella nella brace, è proprio il caso di dirlo. Ne andasse mai bene una. Ma non sarà che qualcuno ci vuole male? Viene quasi da rimpiangere i giorni con Vairembre alle costole.
Beh, se domani moriremo, almeno non saremo da soli, e lo faremo da eroi... per salvare ancora una volta questo Regno. Se per un caso fortunato dovessimo farcela, che cosa ci faranno questa volta? Ci nomineranno Eroi Nazionali al quadrato?
L'altra volta eravamo molto meno forti e molto meno esperti, ma era diverso... avevamo avuto quasi un anno per prepararci al Ritorno di Arik, Coeinyon aveva studiato a lungo, avevamo la Spada di Galvorn, Nemrodus sapeva esattamente quali passi avremmo dovuto fare.
Nemrodus. Adesso che ha solo ventiquattr'ore per studiare una contromossa, persino quel bastardo è preoccupato. L'ho visto, questa volta non si dava le sue solite arie di onniscienza. Qualcosa però sospettava, o non avrebbe mandato Sith con noi. Si aspettava che quel bastardo di Lord Zonta avesse qualche asso nella manica. Cosa ha dovuto sacrificare quel fottuto Negromante, con quale sciagurata divinità oscura sarà sceso a patti per avere quella creatura sotto il suo controllo? Un'intera comunità scomparsa in quella zona circa cinquant'anni prima, ha detto l'Arcinquisitore... sono morti sugli altari di Zonta? Era quello, l'urlo delle anime tormentate che Fëaringel diceva di sentire?
Fëaringel. Per un attimo, il sangue mi si gela e il sonno quasi mi abbandona. Cosa gli sta succedendo? Non abbiamo avuto molto tempo per parlarne, ma il tatuaggio che ha sulla schiena... ha cambiato forma, e la mano sinistra è diventata nera, proprio mentre la perla nera nell'elsa di quella maledetta spada è scomparsa, come vaporizzata. E Narbeleth è diventata più grossa, la lama più larga, l'ho visto con i miei occhi. Può una spada, per quanto senziente, crescere come un essere vivente? Quanta energia spirituale deve avere assorbito, mentre eravamo nel mondo delle Ombre? E, più importante di tutti... fino a che punto è ancora Fëaringel che controlla la spada? O non è già lei, ormai, che gli ordina cosa deve fare?
Ma tanto, forse, sono preoccupazioni inutili. Domani sera, prima del tramonto, Lord Zonta sarà qui, a reclamare il suo nuovo Regno. E allora con tutta probabilità moriremo, sia che riusciamo a fermarlo, sia che non ci riusciamo.
Oh, bè, speriamo che almeno qualcuno sopravviva per raccontare le nostre ultime imprese.